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mercoledì 14 gennaio 2009

La storia del Buco di Cammordino

(scritto per Sciacca.blogolandia)

Riprendiamo il nostro viaggio tra le foto storiche di Sciacca, parlando del Buco di Cammordino, già oggetto tempo fa di alcune foto inviate da Giorgina Perricone e Mario Li Bassi.
Dallo strapiombo antistante lo stabilimento delle terme si erge il promontorio di Coda della Volpe, chiamata così a causa della somiglianza con la coda dell’animale. Proprio alla base di essa è presente un’apertura, il Buco appunto, o come è chiamato spesso “u pittusu”, che collega le due parti di spiaggia separate dallo sperone di roccia.

Inizialmente si può pensare all’attività erosiva degli agenti atmosferici e del mare, ma così non è.

Il buco fu fatto scavare nel 1615 da un pastore di origini genovesi, Giovan Battista Giustiniano, per far transitare le sue pecore, creando così uno dei punti più caratteristici della nostra città.
In questo post potete notare delle foto d’epoca appartenenti alla mia collezione. Dal confronto non risulterebbero sostanziali differenze ma, purtroppo, attualmente la Coda della Volpe è soggetta ad un processo di deterioramento che provoca periodici crolli parziali, che rischiano di compromettere uno degli angoli più belli di Sciacca.



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